La grafologia, in Italia, trova fondamento grazie agli studi di un frate francescano, Girolamo Moretti.
In realtà, come ricerca “esoterica” della scrittura ha origini millenarie.
Il suo primo sviluppo analitico si ha in Francia, solo nella seconda metà del 1800, attraverso gli studi di un abate, Jean Hippolite Michon.
Egli riuscì a dare una base scientifica ad una pratica che prima veniva invece ritenuta un’arte “divinatoria”, quasi simile alla cartomanzia.
I suoi studi vennero portati avanti da Jules Crepieux – Jamin che sviluppò il metodo grafologico diffuso in tutta Europa, e sviluppato in Germania da Max Pulver.
Girolamo Moretti, tuttavia, sviluppò un suo metodo di studio, di analisi e di comparazione della grafia che – seppur talvolta contrastante con gli insegnamenti francesi – è talmente approfondito da trovar oggi applicazione nello studio del disagio psicologico di adulti ed adolescenti, ma non solo.