L’analisi Grafologica

La grafologia, in Italia, trova fondamento grazie agli studi di un frate francescano, Girolamo Moretti.

In realtà, come ricerca “esoterica” della scrittura ha origini millenarie.

Il suo primo sviluppo analitico si ha in Francia, solo nella seconda metà del 1800, attraverso gli studi di un abate, Jean Hippolite Michon.

Egli riuscì a dare una base scientifica ad una pratica che prima veniva invece ritenuta un’arte “divinatoria”, quasi simile alla cartomanzia.

I suoi studi vennero portati avanti da Jules Crepieux – Jamin che sviluppò il metodo grafologico diffuso in tutta Europa, e sviluppato in Germania da Max Pulver.

Girolamo Moretti, tuttavia, sviluppò un suo metodo di studio, di analisi e di comparazione della grafia che – seppur talvolta contrastante con gli insegnamenti francesi – è talmente approfondito  da trovar oggi applicazione nello studio del disagio psicologico di adulti ed adolescenti, ma non solo.

La grafologia e le sue applicazioni

Della Grafologia se ne fa utilizzo nella cura della disgrafia, attraverso la rieducazione alla scrittura; nel campo della consulenza famigliare, come valido strumento del benessere/malessere della coppia; nel campo professionale, come supporto per la selezione, l’orientamento e lo sviluppo delle risorse umane.

Al di là di queste applicazioni, la grafologia diviene in generale un utile strumento di analisi per se stessi e per chi vogliamo conoscere meglio.

Perché alla grafologia viene attribuito valore scientifico?

Il gesto grafico che si inscrive su una superficie vi lascia la sua impronta, il suo ritmo, la sua energia, per modulare una forma che riconduce inconfondibilmente al suo autore. Quando si studia una grafia non è il contenuto dello scritto ad interessare il grafologo, bensì il divenire del gesto grafico, il suo movimento, il posizionarsi delle righe e delle parole sul foglio di carta. In sostanza, oggetto di analisi non è il prodotto della mano, che ne è l’artefice meccanico, ma i gesti accuratamente guidati dal cervello, spontanei ed automatizzati, che esprimono strutture profonde, proprie ed esclusive di ognuno. Ed è questo che diviene interessante per il grafologo, che riuscirà tramite di essi a scoprire la personalità, attitudini, fisicità, istinti, nonché predisposizioni dello scrivente la cui grafia è stata sottoposta ad analisi.

Come grafologa e  perito grafico giudiziario consiglio vivamente a chiunque abbia interesse per gli aspetti psicologici del genere umano di avvicinarsi a questa affascinante disciplina.